C’è stato un tempo nella mia vita che per una serie di motivi mi capitava di bere champagne. Poi però io affinavo la cosa e oltre che berne, scrivevo di champagne.
Champagne Prestige di Jean Vesselle
Il mio primo incontro con il Grand Cru Prestige Brut di Jean Vesselle è stato ad una degustazione ed è stato un vero colpo di fulmine. Quelli che ti lasciano con le farfalle allo stomaco e le gote arrossite.
Il primo amore è stato al naso: “sa di cipolla”. Non una cipolla qualsiasi. Non so se le avete mai provate, quelle francesi: sono dorate, rotonde, non forti, molto dolci e non pungono gli occhi. Quelle.
Dopo il primo impatto il profumo rimane molto elegante, di bosco, di funghi, è intrigante. In bocca è fine e raffinato. Ho dovuto allontanarmi dalla gente, per poterne percepire tutte le particolari note. È sicuramente complesso, ma magnifico. Un esperienza, un godimento, un incontro indimenticabile.
70% di Pinot Noir di Bouzy 30 % di Chardonnay, mono annata 2010, affinatura di quasi quattro anni “sur lattes”, Jean Vesselle, non delude mai. La sua cura dalla coltivazione, ai passaggi in cantina, si esprime in tutta onestà nei suoi vini.
Io e il Prestige
Stasera abbiamo il nostro primo appuntamento. Io e lui, da soli, in intimità. Ho organizzato tutto. Musica in sottofondo, Ed Sheeran con la sua voce sexy, candele e il mio libro preferito: Estasi Culinarie di Muriel Barbery.
La carne è virile, vigorosa, il pesce è strano e crudele. Viene da un altro mondo, da un mare misterioso che non si svelerà mai; dimostra l’assoluta relatività della nostra esistenza, eppur si concede a noi nell’effimera rivelazione di territori sconosciuti.
Questo libro è la sua morte!
Racconta di uno dei più grandi critici gastronomici, francese, che nel letto di morte, ripercorre la sua vita attraverso racconti di cibo. Li racconta come piace a me, non fa l’autopsia dell’alimento, ma ne descrive perfettamente le emozioni. Molto passionale, a volte “violento”, a volte erotico. Insomma il perfetto compagno per il Prestige, che nel frattempo si fa odorare e gustare. Non delude nessuna aspettativa, è affascinante come al primo incontro, meno impetuoso, ma sempre travolgente. Io continuo a sentire questo profumo di cipolla, meno intenso, è più intenso il profumo di funghi appena raccolti, qualche nota di frutta rossa, lampone, arricchisce l’idea di essere immersi in un bosco.
Quattro ostriche chiare, fredde, salate, senza limone né condimenti. Inghiottite piano piano e benedette per l’altezzosa freschezza di cui mi ricoprivano il palato.
Quattro ostriche senza fronzoli. Preludio totale e senza concessioni, sontuoso nella sua frugale modestia.
Due fette sottili di prosciutto crudo affumicato, setose e fluide nelle pieghe languide, un po’ di burro salato, un pezzo di pagnotta. Un overdose di vigorosa morbidezza: improbabile ma squisita.
Alcuni asparagi verdi, grossi, teneri da svenire.
Ostriche, crudo e asparagi verdi: sarebbe un matrimonio perfetto col il Prestige, anche se da solo non sfigura. Questo è uno che ti seduce in una sera e domani non ti saluta neppure. A te rimane solo l’ebrezza dell’incontro, la sensazione di aver vissuto qualcosa di unico e speciale, l’amore di una notte, ma che non scorderai. Aspetti solo la prossima occasione e la brami.
Io lo consiglio spudoratamente, non so se anche voi potrete godere di tali emozioni o sarete più pacati.
..il vino è un raffinato gioiello che solo le donne mature preferiscono unanimemente agli strass scintillati ammirati dalle ragazzine.
Bevete bene!
Monica