In questi giorni ho lanciato un nuovo progetto che si chiama Made in Terra, un progetto che vi racconterà da dove viene il cibo.

Le origini di Made in Terra

Da sempre ho una passione per l’agricoltura pur “non praticandola”, da sempre quando posso mi metto gli stivali e corro dietro ad agricoltori e allevatori per farmi raccontare cosa succede nei campi e nelle stalle. Mio padre ha sempre lavorato nel mondo delle vacche da latte e ho sempre sentito a casa mia parlare di fecondazione, di razze, mammelle e quote latte. Sono nata in un posto definito “i zento campi” e credo che questo abbia segnato la mia vita insieme a una dose di curiosità mai paga.

Quello che mi interessa scoprire, è come funzionano le coltivazioni e gli allevamenti, per avere un occhio critico poi nella scelta d’acquisto di ciò che porto nella mia tavola e anche per consigliare e informare chi partecipa ai miei corsi ed eventi e chi mi legge.

Elisabetta e le sue erbe aromatiche

Il valore del cibo

Conoscere le criticità, ciò che influenza la produzione, cosa succede in campo, come devono essere curati gli animali, che ruolo ha l’uomo, questo ci permette di fare scelte di acquisto con una cognizione di causa. Ciò che arriva alle nostre tavole, di casa o al ristorante, proviene nella maggior parte dei casi dalla terra, il resto arriva dall’industria. Ciò che arriva dalla Terra ha una storia, che è fatta da e di persone, di tradizioni, luoghi, territori, cambiamenti climatici ma anche di paesaggio.

Spesso diamo il valore al cibo solo valutando il prezzo finale, senza pensare da dove proviene, come è stata la stagione e se chi vi ha lavorato sia stato pagato il giusto.

Credo che oggi ci sia una parte di persone che vogliono sapere di più, che vanno oltre all’etichetta Bio che spesso ha anche tratto in inganno, che va oltre al prezzo, ma che vuole andare alla Terra. Vuole conoscere chi coltiva e perché lo fa, non solamente come lo fa.

Storie di Terra e di Cibo

La mia divulgazione legata alla cucina ha dei paletti fissi: stagionalità, territorio, salute, etica e piacere.

Ed è per questo che per me è normale raccontare le aziende agricole quando le incontro, perché il cibo che ha un nome ha un valore diverso sulla mia tavola. Ha un valore economico diverso, nutrizionale, salutare e anche emotivo e psicologico.

I pomodori di mio papà saranno sempre i più buoni, ma solo per una questione affettiva ovviamente.

Sapere cosa mangiamo e poi scegliere credo sia una grande forma di libertà, ma anche di cultura. Conoscere tradizioni, territori, luoghi attraverso le storie di chi ne è custode coltivando la terra o allevando animali è per me la cosa più bella.

E la farò raccontandovi storie di Made in Terra.

Monica

Campo di carciofo violetto a Lio Piccolo