Sembra una cosa antica, un po’ anni ’80 la frutta sciroppata.
Ricordo quando avevo il negozio di frutta e verdura con mia mamma, erano gli anni fra il 1986 e il 1998, le lattine di ananas sciroppato erano di gran moda, così come le pesche, sembravano una cosa così moderna, si mettevano anche dentro alle ceste regalo.
Ve la ricordate la Coppa Melba? la coppa gelato con la pesca sciroppata?
E il dolce rovesciato con “la ananas”? posso essere sincera, non mi è mai piaciuto.

Quando ero bambina a casa mia si usava fare la frutta sciroppata, pesche e pere in modo particolare. Poi ad un certo punto non so cosa successe, ma mia madre mi disse che ero allergica. È probabile ne avessi mangiata troppa, perché si la frutta sciroppata mi è sempre piaciuta molto.

Ma io ho il ricordo in cantina dei grandi vasi con dentro quelle belle pesche e attendevo il momento in cui si potevano aprire e pregustavo la consistenza della pelle della pesca e della succulenza della polpa.

La frutta sciroppata oggi

Possiamo ancora pensare pensare che sia una cosa fuori moda o fuori luogo, o forse sarebbe il caso di fare una riflessione sul senso di conservare la frutta in questo modo?
La riflessione io l’ho fatta in questi mesi, in cui sappiamo che il cambio stagione è il più tremendo per la frutta. In attesa di tutte le bontà estive ora ci sono fragole, mele e ancora qualche arancia dalla Sicilia.
Il resto fa dei “giri immensi” chilometri e chilometri di aereo o di nave. Pere dall’Argentina, prugne dal Sud Africa, ananas dalla Colombia e via via.

Io sono al sicuro, ho conservato quando era il momento dell’abbondanza: pesche sciroppate, mele e mele cotogne. Ora ho ancora delle pesche e delle mele cotogne. Sono perfette per la mia colazione e per lo spuntino. Oggi proverò anche con le fragole, voglio vedere come reagiscono.

Conservare è sostenibile

Questa è la situazione in cui usare il termine sostenibile è corretto. Conservare la frutta sciroppata è una pratica sostenibile.

Perché è sostenibile?

  • posso usare le eccedenze, il momento in cui è in massima produzione costa meno e aiuto anche chi produce a guadagnare il giusto senza buttare;
  • è facile l’importante è seguire le indicazioni per la giusta conservazione, non fare a caso ma non è difficile;
  • si usa il vetro e potete riciclare anche i vasetti di altre conserve, di cose che avete acquistato, senza sprecare (unica attenzione i tappi ma vi rimando ai miei consigli per le conserve);
  • potete misurare lo zucchero, aggiungere spezie e personalizzare secondo i vostri gusti senza utilizzare conservanti, perché lo zucchero è noto sia un conservante e le spezie pure;
  • una volta messe in vaso si lasciano in dispensa senza dover utilizzare freezer o altro che richieda il consumo di energia elettrica;
  • si possono aprire nei momenti in cui c’è poca frutta o anche quando quel frutto non c’è e ne avete voglia, la usate nelle torte, sul gelato, sullo yogurt a colazione o come spuntino;
  • infine lo sciroppo fa molto bene è buono e filtrato lo potete aggiungere all’acqua per aromatizzarla o per fare qualche cocktail.

Lo zucchero

Quale zucchero scegliere e in che quantità anche questa non è una banalità. Io da anni scelgo lo zucchero italiano di barbabietola di Italia Zuccheri, c’è sia nella versione grezza che nella versione bianca. Lo scelgo perché vorrei incentivare di nuovo la coltivazione della barbabietola in Italia, per variare il tipo di coltivazione agricola. Lo zucchero in percentuale nello sciroppo a mio avviso non può essere inferiore al 30%, quindi in un litro d’acqua almeno 300 grammi di zucchero che vanno portati almeno a 100° e lasciati sobbollire per alcuni minuti fino a che si scioglie lo zucchero. Allo sciroppo potete già aggiungere le spezie che volete o erbe aromatiche fresche o fiori.

La frutta da sciroppare

La qualità della frutta deve essere eccellente, non deve avere macchie, deve essere matura ma soda. Pulitela e asciugatela bene è fondamentale questo passaggio, ciò che può disturbare la conservazione sicuramente sono le impurità. Anche lo sciroppo va sempre filtrato, poi se volete all’interno potete aggiungervi altre spezie. Sconsiglio di mettere erbe aromatiche fresche, piuttosto usate fiori o foglie secche.

Qui trovate le ricette per le mele e le mele cotogne, ma si possono sciroppare: pesche, albicocche, pere, ciliegie, susine e sulle fragole vi saprò dire 😉
Mele cotogne sciroppate
Mele sciroppate ricetta di Amelia

Sciroppate gente!
Monica