È chiamato il Fiore d’Inverno ed è il Radicchio di Treviso Tardivo.
È uno dei prodotti identificativi della Marca Trevigiana, uno dei fiori all’occhiello che raccontano questa terra ricca di prodotti agroalimentari ed enogastronomici.

Esportato e conosciuto ovunque, il Radicchio di Treviso Tardivo si contraddistingue dal Precoce per la costa sottile e dolcissima, croccante e inconfondibile. Una radice bianca che dichiara la freschezza del prodotto e ne racconta già in parte come viene lavorato.

È una cicoria in verità, che si semina d’estate, si trapianta a settembre e che da fine ottobre intraprende un percorso di maturazione che lo rende bianco candido nel cuore. Passa fra le mani dei contadini più volte, lo curano come un figlio, con dovizia e pazienza attendendo i tempi giusti per portarlo nel mercato e sulle nostre tavole.

La storia

La storia del Radicchio di Treviso è legata alla morfologia del territorio in particolare di alcuni comuni vicini alla Città di Treviso, ricchi di risorgive che offrono da sempre acque dolci e tiepide alla natura e all’agricoltura.
I contadini iniziarono a raccogliere il radicchio prima che le gelide nottate portassero via il raccolto, per conservarlo iniziarono a metterlo con le loro lunghe radici in ammollo nell’acqua dei fossi, acqua che faticava a gelarsi anche d’inverno proprio per questa temperatura tiepida. Depositati nei fossi e coperti con i teli, una volta che venivano raccolti si scopriva un cuore tenerissimo, bianco e dolce.

Così nasce quello che oggi è un prodotto eccezionale, dalla necessità di preservare un cibo per l’inverno e dalla terra che offre risorse agli agricoltori.

Di strada ne ha fatta il Radicchio di Treviso, oggi c’è un Consorzio che ne tutela la sua unicità e ha disposto un disciplinare che regolamenta sia i tempi che le fasi di produzione. I consorzi hanno il compito di tutelare i produttori e anche i consumatori sulla verità del prodotto, pagando il giusto prezzo alla produzione ed evitando che ci siano prodotti “simili” ma non eguali.

Oggi il Radicchio di Treviso

Oggi la produzione a mio avviso dovrà tener conto del cambiamento climatico, volente o nolente gli inverni non sono più rigidi nella Marca e fino a Natale è molto difficile che ci siano diverse notti gelate.
Anche il caldo fino a fine ottobre non aiuta, il radicchio fila e va in infiorescenza velocemente. Così il poco freddo dopo averlo messo in acqua rischia di far marcire il prodotto.

Forse la produzione andrà spostata più avanti? Oppure sarà necessario introdurre altre zone di produzione più fredde e quindi allargare l’area?

Chi lo sa. Di certo credo che sia il Consorzio che i coltivatori si stiano facendo un sacco di domande.

Nella mia esperienza, abbastanza lunga a contatto con il Radicchio, posso dire che il freddo è necessario perché il prodotto sia eccellente e che forse vale la pena attendere che ci sia il giusto freddo per avere un a bella esperienza degustativa.

Il Radicchio di Treviso in cucina

In quanti modi si può preparare? tantissimi e nella Marca Trevigiana ogni ristorante, locale, bar lo propone nel menù invernale. Fiere del Radicchio, Festival, Rassegne Culinarie ed Enogastronomiche credo ne abbiamo visto di ogni, ma tutto ciò è servito per raccontare un territorio, una storia e aiutare gli agricoltori a valorizzare il loro lavoro.

Dal classico risotto Radicchio e salsiccia, alle conserve, agli abbinamenti bizzarri e in versione dolce si presta davvero per essere sperimentato.

Io lo adoro crudo e appassito in padella con uno spicchio d’aglio, un filo d’olio e un pizzico di sale e pepe.
È spettacolare al forno avvolto con una fettina di pancetta, dentro alle lasagne o ai cannelloni o alla pasta fresca.

Nel mio blog trovate due ricette dedicate alle conserve e un’insalata senza spreco per non buttare neppure la radice che è buonissima.

Consorzio

Non vi riporto qui tutte le info che potete trovare nel sito del Il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP dove trovate anche il disciplinare e tutto ciò che è utile sapere in merito.

Trovate le località dove può essere prodotto soprattutto per riportare del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), così che possiate anche essere sicuri quando lo acquistate.

Consigli

Gennaio sarà un buon mese per il radicchio, finalmente fa un po’ freddo anche qui e quindi avremo un fiore croccante e dolce. Se fate un giro in zona vi consiglio anche di andare ad assaggiarlo nei locali della Città di Treviso e dei comuni limitrofi che l’hanno visto nascere.

Le mie ricette:
Radicchio di Treviso in Agrodolce
Radicchio di Treviso Marinato
Insalata di Radicchio di Treviso senza spreco
Radici e Fasioi

E voi come lo preparate?
Monica