Slow Food la mia scelta: buona giusta e pulita. Un nuovo incontro con l’associazione in una giornata molto bella passata presso l’azienda Borgoluce, con altre colleghe food bloggerche come me hanno avuto modo di approfondire la conoscenza. Dopo diversi anni ho deciso di rinnovare la mia tessera e di aderire di nuovo all’associazione.
Blog Tour
Un bellissimo blog tour organizzato da Slow Food Treviso, che ha coinvolto una decina di food blogger del Triveneto. Ci siamo ritrovate presso l’azienda Borgoluce di cui ne parlerò in un post diverso. Un sabato dedicato decisamente alla “terra” mi viene da dire, alla terra a ciò che produce, a chi la coltiva e a chi la abita.
Gino Bortoletto
A presentare Slow Food alle food blogger è arrivato Gino Bortoletto. Dopo qualche sguardo ho capito che l’avevo già incontrato nella mia precedente esperienza con l’associazione e ricordavo come una persona che mi era piaciuta parecchio.
La mia precedente esperienza con Slow Food era nata attraverso la mia partecipazione al Master del Vino e al Master del Caffè. Incontri che mi avevano dato modo di conoscere la persona che mi ha guidato e introdotto alla degustazione, l’allora docente Antonio Geretto. Poi ho perso i contatti con l’associazione, non ci siamo più cercati, ma come sempre nella vita gli incontri tornano e le persone che contano pure. Così Gino che allora mi aveva chiesto di guidare una Condotta, è di nuovo qui davanti a me.
Slow Food nasce per dare importanza al cibo, a come nasce, a chi lo coltiva e a come arriva al nostro piatto.
Gino Bortoletto
Gino inizia a raccontarci come 31 anni fa lui insieme agli altri fondatori, abbiano dato vita a quella che allora si chiamava ArciGola poi divenuta Slow Food. Al fatto che la loro preoccupazione è sempre stata quella di dare importanza al cibo. Sprattutto a come si sceglie il cibo, perché nello scegliere il cibo noi diveniamo COPRODUTTORI.
Provate a pensarci bene, questa è una grande verità nella quale io mi ritrovo costantemente a ragionare nelle mie serate in cucina. Nel momento semplicemente in cui noi scegliamo di acquistare prodotti della nostra zona, prodotti di stagione, prodotti non industrializzati, prodotti artigianali, prodotti etici, automaticamente sosteniamo tali aziende che sono costituite da dei produttori in carne ed ossa. Possono sembrare discorsi semplici ma sono fondamentali, pensateci davvero.
Slow Food
Nel corso degli anni Slow Food nata a Bra si è diffusa nel mondo prendendosi carico anche di questioni che vanno al di là della nostra Italia. Curando la conoscenza di molti prodotti che vengono dal mondo ma che fanno parte della nostra tavola tutti i giorni, come per esempio il caffè e il cacao. Smuovendo le coscienze del consumatore, informandolo ed educandolo.
Slow Food punta sull’educazione e informazione attraverso i Master of Food. Dei veri e propri corsi che introducono chi partecipa alla conoscenza delle tecniche base di degustazione e alla conoscenza soprattutto dei prodotti e spesso dei produttori. Altra attività formativa che molto spesso è legata ai bambini e alle scuole sono gli Orti in Condottache aiutano i ragazzi ad avvicinarsi alla terra, ai semi riscoperti, alla magia della natura e anche alla fatica e soddisfazione della coltivazione.
Slow Food sostiene i prodotti e i produttori attraverso i PRESIDI che hanno lo scopo di salvaguardare micro realtà, piccole produzioni legate magari a tradizioni antiche di allevamento e di produzione. Per farvi un esempio è stato nominato come presidio L’oca in Onto prodotta attualmente a Tarzo (TV) e a Carmignano (PD), tradizione meravigliosa a quanto pare appartenente a comunità ebraiche insediate in queste zone, ma andate a leggervi la storia qui e soprattutto se avete occasione acquistatela.
Valore del cibo
Slow Food si impegna a Legittimare il Valore del Cibo, come? attraverso un controllo etico sulla prodzuione e questo può avvenire attraverso la conoscenza, l’informazione, la provocazione che spesso Slow Food lancia attraverso la comunicazione. Attraverso eventi che sono divenuti importanti come Terra Madre e Il Salone del Gusto, eventi duranti i quali è possibile incontrare produttori da tutto il mondo.
Biodiversità
Slow Food ha a cuore da sempre la BIODIVERSITÀ, sarà per questo che mi sento legata e attratta da questa questa associazione, perché la Bio Diversità a me affascina da matti. Che cos’è la bio diversità? a me viene semplice spiegarvelo è la natura. Si la natura, rispettarla, non forzarla, salvaguardarla e guardarla. Rispettare i cicli naturali, l’ambiente dove si coltiva, senza forzare senza costringere, senza volere ciò che non si può ottenere dalla terra e dall’ambiente. Bio diversità è conoscere il valore di un ape, di qualsiasi insetto, delle piogge, dei venti, dei terreni in collina, degli animali da latte e di quelli da carne, della filiera che porterà al consumatore, del cambiamento climatico.
La battaglia per salvare la biodiversità non è una battaglia qualsiasi.
È la battaglia per il futuro del pianeta.
Tutti possiamo fare qualcosa, nei nostri territori, ogni giorno.
Non concentriamoci su ciò che abbiamo perso, ma su ciò che possiamo ancora salvare.Tratto dal sito www.slow.food.it
1000 Orti
Uno dei progetti per salvaguardare la biodiversità si chiama 10000 Orti in Africa che ha lo scopo di rendere protagonisti i produttori. Chi sta lì nell’orto? parlare della loro produzione e del come. Dando loro gli strumenti perché la produzione lì possa avvenire, produzioni adatte al loro clima, alla loro terra e soprattutto alle loro necessità.
Molti altri progetti e notizie sulle pubblicazioni eventi ecc ecc le potete trovare nel sito www.slowfood.it. Soprattutto potete trovare le condotte di riferimento della vostra zona.
Insomma io ho riscoperto un amore che avevo messo a riposo. Ho riscoperto un mondo che mi piace molto, una luogo che voglio ricominciare a frequentare e soprattutto un ideale che condivido con la testa e con il cuore.
Così domenica 28 gennaio mi sono tesserata di nuovo a distanza di 10 anni.
Non è mai troppo tardi, fatelo anche voi!