L’apertura ufficiale dell’anno ciclistico, si celebra in Toscana con Strade Bianche e Cibo Ignorante.

Il Ciclismo

Una delle grandi passioni che ho preso da bambina guardando con mio padre il Giro d’Italia: il ciclismo. Poi gli anni di Pantani stavamo davanti alla tv a piangere e mangiarci le unghie mentre lo vedevamo salire. Dopo Pantani il silenzio. Fino a che non ho incontrate il 12 marzo 2012 Bikoo, grazie ad un tweet di Metiu. Da allora il delirio.
Bikoo è un sito di fantaciclismo puramente goliardico, a volte, ma solo a volte molto molto competitivo. Grazie a Bikoo ho ripreso a seguire il ciclismo, non credo di saperne molto, ma mi appassiona da matti. Dopo diversi anni di partecipazione, aver cambiato diverse squadre. Condiviso commenti, battute, sfide e risate, con diversi partecipanti si è creata una sorta di amicizia “social”, si perché in verità fino all’estate scorsa non avevo mai incontrato nessuno. Poi ho conosciuto De Las Cuevas, Lemon e Gnello e insomma diciamo che vederci è stato simpatico. Proprio loro mi invitano a quello che è il primo appuntamento ciclistico dell’anno in Italia, la Strade Bianche.

Strade Bianche

Una delle corse più belle per i panorami che si intravedono, un percorso che ci porta nella Val D’Orcia con oltre sessanta chilometri di sterrato. Arrivo a Siena in Piazza del Campo. Strade Bianche è la corsa che ho sempre visto in tv con grandi emozioni. Corsa a parte l’occasione è quella di conoscere altri bikooisti e quindi senza riserve dico di si.
L’organizzazione la lascio agli uomini, essendo io l’unica donna, ultima arrivata, per niente esperta e soprattutto adattabile. Si parte sabato mattina io De Las e Gnello, arriviamo a Siena sotto la pioggia, con una fame tremenda. Gnello ci guida in uno dei luoghi di culto per i bikooisti: Gino Cacino. Un osteria, alimentari, paninoteca insomma un posto dove si potrebbe rimanerci giorni. Qui ci raggiungono Lemon, Nello (che finalmente conosco), Jess e Benne. Pancia piena di panini con porchetta, stinco, pecorino ecc e vino rosso ci avviamo alla postazione. Il muro di Santa Caterina è il nostro posto Strade Bianche ci siamo.

La corsa

L’emozione sale, un sacco di gente, la pioggia è sparita, nonostante le previsioni di Aretim. Prendiamo posizione, mentre Benne e Jess non mollano di seguire la gara dallo smartphone. Perché essere veri bikooisti è questo. Si, i veri bikooisti parlano di ciclismo seriamente, ne sanno, a volte parecchio. Come Jess che esulta per aver puntato Benoot e lui è in testa. Lei ne sa, Jess.
Tutto intorno è una festa, un delirio, gente che ride, scherza, urla nomi. I senesi affacciati ai balconi salutano. Arrivano i primi fotografi ufficiali con i segni sulle scarpe e pantaloni del fango accumulato lungo al gara. Si accoscia davanti a noi Jered Gruber, non sono sicura sia lui, ma Jess mi da la conferma. Se non sapete chi è vi invito a vedere la sua galleria di immagini.

Cominciano ad arrivare le prime moto, tensione, urla, provo a fotografare, le foto fanno cagare, urliamo nomi a caso.Arrivano Benoot, Bardet, Van Aert che non ce la fa più e sopra il muro cade dalla bici. Pausa. Arriva un Valverde scattante, va a mille e poi via via, corridori ai quali urliamo cose e ci guardiamo chiedendoci chi erano. Poi riconosciamo Peto Sagan, Dumolin, Moscon, Kwiatowsky e ciao bravissimi tutti. Ci spostiamo in Piazza del Campo e incontriamo Il Cigno e Magre, va beh che ve lo dico a fare, si va mangiare qualcosina. Birra e affettati attendendo Brutri che dalla sala stampa ci raggiunge. La notte dormiremo da lui e ci illustra la serata: ragazzi vi porto a mangiare in un posto tipico dove si mangia Cibo Ignorante.

Cibo ignorante

La sera si va ad Arezzo alla Bottega di Rebecca dove ci raggiungono: Shosho, Bilù, Alix, Epo e Marcocit. Il menù come ci aveva preannunciato Brutri è a base di Cibo Ignorante.
Si apre con dei crostini con giardiniera, fegatelli in crema e pecorino fresco. Primi piatti tagliatelle al sugo e spaghetti cacio e pepe. Gran carrellata di cibo ignorante: lampredotto, trippa, cervello fritto, nana arrosta, coniglio fritto, carciofi fritti. Il tutto condito da un vino definito arrogante da me e Bilù per non dire altro. Cantucci e vin santo, caffè di moka. E Amen.
Proviamo a digerire con un cocktail e io lo posso dire: un gin tonic non è sufficiente per digerire.
La prima ora a letto il coniglio si mangia il cervello fritto, saltando fra i carciofi ritornati crudi nel frattempo e tutto gira intorno alla stanza mentre si danza mentre si danza.

La porchetta

Il mattino il risveglio avviene grazie al profumo della porchetta che Brutri ha infornato alle sette e che Gnello ha salvato dall’affumicatura verso le nove. Sei chili di bestia ripiena in forno, con infilzata una sonda che ne controlla la temperatura. Perché qui Masterchef ci fa un baffo. Fuori un panorama che, vorrei stare qui per sempre, la Val di Chiana davanti a me. Ulivi, frutteti, silenzio, un timido sole e profumo di porchetta. Si perché quel profumo ci seguirà fino a casa, credetemi.
Alle 11.15 avviene il primo taglio per preparare un panino da quattrocento grammi per Gnello che forse prenderà un treno per Trieste. A pranzo arrivano tutti quelli della sera prima, credo, tante bottiglie di vino. Fra le risate la celebrazione della porchetta maestosa sopra il tavolo che ci guarda. Il taglio viene affidato a Shosho e ragazzi: la porchetta più buona della mia vita! uno spettacolo.
Lasciamo Arezzo nel primo pomeriggio e ci portiamo dietro profumo di porchetta e di …aglio.

Amicizia

Chi può dire cos’è la vera amicizia? per me anche avermi accolto così, senza inibizioni, come se ci conoscessimo davvero. Darmi un posto dove dormire, condividere il cibo, ridere e scherzare, chiederci cosa si fa nella vita.
I consigli dei mie compagni di viaggio sul mio lavoro, le risate insulse, i gossip sui bikooisti.
Ecco tutto ciò è nato grazie al ciclismo, grazie alla goliardia, grazie ai social network! Tutte cose cattive, pessime, ma ciò che conta sono le persone non le cose, che trasformano quello che noi crediamo un mondo imperfetto in occasioni di vita.

Io voglio bene al ciclismo, a bikoo, ai bikooisti, al cibo ignorante e al vino arrogante. Ma soprattutto ai bikooisti.

Ho usato tutti i nickname così non invado la privacy di nessuno e io sono Monique.

Monica