I Vignaioli Indipendenti Trevigiani, hanno deciso di iniziare questo 2020 con un iniziativa abbastanza singolare. I Vignaioli in Tour partito ieri sera 7 febbraio per cinque serate, ci porteranno in giro per la Marca Trevigiana. Nell’aprire la serata, Maurizio dell’azienda agricola Malibran, che ospita la prima tappa, ci spiega l’idea di questo tour come nasce.

“Vogliamo ripercorrere quelle che erano le buone abitudini delle famiglie contadine. Ci si aiutava una volta, prestandosi il trattore o la manodopera. Oggi noi vogliamo prestarci gli spazi e collaborare nelle iniziative”

Questo è il clima che si respira alle tappe dei Vignaioli, la collaborazione, la condivisione di sapere, di storie e di vino soprattutto.

Prima serata quattro aziende presentano ognuna due vini, i loro cavalli di battaglia, il loro cuore, ciò su cui stanno investendo e lavorando. I partecipanti arrivano un po’ lentamente, una buona partecipazione di addetti ai lavori, appassionati e diversi che non conoscono la FIVI. Buona anzi ottima occasione per recepirne lo stile.

Malibran

Iniziamo dall’azienda che ci ospita, che si trova a Susegana, da quello che ho potuto percepire al buio, in un posto splendido, bisognerà tornarci.
Maurizio racconta che la sua famiglia si trasferita da Col San Martino nel 1958, arrivando a Susegana hanno cercato di esportare, quelli che già erano le tradizioni vitivinicole della collina.

malibran


Stasera ci accoglie con la Boschera Cento Gufi, un progetto di un vitigno piantato a Sarmede. La Boschera è un vitigno autoctono, una varietà particolarmente adatta all’appassimento usata infatti con il Verdisio e la Glera nel Torchiato di Fregona. La Boschera di Malibran è da studiare, è l’unico vino fermo della serata ed è obiettivamente nuovo ed intrigante. L’acidità del vitigno si accompagna ad una particolare sapidità che fa subito correre il pensiero ai pesci d’acqua dolce.

Il secondo vino di casa Malibran è il Sottoriva, un Colfondo secondo la tradizione. Glera come si faceva una volta, onesto e capace di lasciare stupiti anche chi è convinto che il vino frizzante debba essere limpido. Vendemmia manuale chiaramente, 2018, imbottigliato fra maggio e giugno 2019, può avere lunga vita.

Rosa Natale

Marco dell’azienda Rosa Natale di Colbertaldo, parte anche lui dal racconto della famiglia e di quei cinque ettari di vigna. Sembrano pochi cinque ettari, ma se sono in collina, richiedono il lavoro di venti in pianura.

rosanatale

Marco ci ha portato Acini di Casa il Colfondo della sua cantina. 100% glera anche qui si ripercorre la tradizione. La grande particolarità che non smetterò mai di ripetere, è che il colfondo non si può correggere. Ogni bottiglia può essere diversa e ogni annata stupire in modo unico.

Secondo vino il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut, 6 grammi di residuo zuccherino, note floreali spinte e una bolla persistente. Il prosecco che si può bere gradevolmente a qualsiasi ora del giorno.

Caneva da Nani

Ci troviamo a Guia con Massimo della Caneva da Nani. Giovanni (Nani) il papà fonda l’azienda, la caneva appunto. Cinque ettari anche per Massimo destinati solo ed esclusivamente a diventare bollicine.

caneva da nani

Massimo ci porta una chicca sulla quale si sperimenta da qualche anno, noi possiamo dire con ottimi risultati. Il suo Metodo Classico 40 mesi per me un capolavoro. 100% glera, maturazione in acciaio per un anno circa, messo in bottiglia e lasciato per 40 mesi orizzontale a riposare. Rabbocco eseguito con lo stesso vino a dosaggio zero. Io speravo mi arrivassero da un momento all’altro due ostriche.

Secondo vino un Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry , residuo zuccherino 11 grammi. Un vino dal quale si coglie soprattutto il sole, infatti per l’extra dry vengono selezionate le uve più mature, quelle più esposte al sole.

Bele Casel

A parlere di Bele Casel stasera c’è Paola, la più piccola di casa, ma che porta con sé la grinta che contraddistingue la famiglia. Di loro ne parlo anche qui e allora passiamo ai vini.

bele casel

Paola ci spiega il grosso lavoro che stanno compiendo come azienda in questi anni, quello di ripristinare e salvaguardare le vecchie varietà di uve, che erano presenti nel territorio. Uve che hanno tempi diversi di maturazione, fioritura e anche di raccolta. Che producono molto meno della glera, perchè i grappoli sono più piccoli e le piante meno rigogliose. Bianchetta, rabbiosa, perera, marzemina bianca, le troviamo sia nell’Asolo Prosecco Superiore DOCG che nel Vecchie Uve.

Il primo è l’Asolo Prosecco Superiore DOCG per eccellenza, secco con un residuo zuccherino bassissimo. Il secondo è un vino che dobbiamo ancora conoscere bene, è giovane di storia e abbiamo tutti altissime aspettative. Quello che beviamo è un 2016, che ha fatto fermentazione lunga in acciaio e poi un anno in bottiglia sui lieviti e poi…e poi deve riposare a lungo. Noi abbiamo pazienza.

Vignaioli in tour

  • Ci sono ancora quattro appuntamenti, da non perdere in quattro aziende diverse e con produttori diversi.
  • Non solo prosecco, ma ci saranno anche dei rossi meravigliosi e altri spettacolari vini.
  • Ogni serata è accompagnata da un contest fotografico, con ricchi premi e cotillons.
  • Potete fare un sacco di domande ai vignaioli durante le serate.
  • I vini li potete trovare in vendita sul sito dei Vignaioli Trevigiani.
  • C’è sempre della gente interessante alle tappe, tipo Bepi Piovesan che ieri sera ci ha racconatto alcuni anedotti sulla nascita del Consorzio e altre indiscrezioni che solo chi era presente può consocere.
  • Infine dire nota importante, non è sempre facile vedere dei vignaioli versare il vino di un altro vignaiolo e devo dire che è molto bello.
    Bravi fioi.
  • Ci vediamo alla prossima? da Leo Vanin a Valdobbiadene. Prenotate il posto so che è San Valentino, ma potreste farvi un bel regalino https://www.facebook.com/events/1097606213903921/

Monica