Nell’ultimo mese ho parlato spesso di erbe spontanee, spesso anche accompagnando le persone a raccoglierle, anzi come dico ad “osservare dove crescono”.

Andare ad erbe spontanee non può essere come andare al supermercato con la lista della spesa: 10 bruscandoli, mezzo chilo di tarassaco, 4 foglie di aglio orsino. No assolutamente, andare ad erbe spontanee è un po’ come andare a funghi: parti vai e non sai con cosa torni.

SPONTANEE

Già il nome dovrebbe indicarci la via, quella della spontaneità.
La spontaneità che deve andare a braccetto con la meraviglia.
Insieme alla meraviglia dovremmo metterci la curiosità.
Andare ad erbe spontanee deve indurci ad osservare l’ambiente e a scoprire che a distanza di pochi metri cambia e varia, che passo dopo passo possiamo sentire profumi diversi, insieme a colori che creano una armocromia del tutto naturale.
L’atteggiamento con cui ci predisponiamo ad andar per erbe è più importante del numero di erbe che conosciamo.

COSA, COME E QUANTO

Cosa si raccoglie? quello che si conosce ovviamente cercando di scoprire come si fa a riconoscere le erbe spontanee. E qui ritorna lo sguardo, l’osservazione, la pazienza e la conoscenza del territorio.
Non tutte le erbe crescono in ogni luogo, ma rispondono ad un ecosistema, ad un tipo di fauna che sicuramente si ciberà di esse e qui arriva il quanto!

Per capire se è il caso di raccoglierle le erbe, dovremmo chiederci se ce ne sono a sufficienza.
Prima di tutto servono per sfamare la fauna, per creare giacigli, covi e nidi. Noi umani moderni di cibo e abbiamo in esubero, quindi se di erbe ce ne sono poche lasciamole lì.

Si raccolgono possibilmente lasciando lì la radice, quindi con un coltellino si tagliano le foglie fresche, i germogli o i fiori nel caso dei fiori.
Se la pianta è già vecchia, quindi presenta già una parte fiorita e con i semi, lasciamola lì, sta già lavorando per il prossimo anno.
Andate ad erbe con un sacchetto di stoffa o di carta, non portatevi cose di plastica che è davvero una cosa senza senso.

Libro consigliato per conoscere le erbe

E POI?

E poi portatele a casa e consumatele subito, non congelatele, non fatene conserve, ma piuttosto create dei piatti nuovi, mischiatele nelle zuppe, frittate, torte salate e molto altro.

Ma la raccomandazione principale rimane quella, non è fondamentale riempirvi la pancia, ma gli occhi di bellezza.

Qui sotto vi propongo una carrellata di foto fatte durante la passeggiata lungo Piave, un anello di 13 km che varia di passo in passo, una continua scoperta.

Grazie a Flavio Saramin per aver catturato la bellezza!